Quest'anno sono andata a Creta e passeggiando
nelle stradine dei paesi sentivo un buon odore
di spezie. Ora mi sono incuriosita della storia dei profumi dell'antica Grecia .
"Questo bagno deve essere come
il crogiolo in cui,
con profumi e unguenti e oli cosmetici
la tua bellezza viene accresciuta al punto
da gareggiare con quella degli Dei"
con profumi e unguenti e oli cosmetici
la tua bellezza viene accresciuta al punto
da gareggiare con quella degli Dei"
(iscrizione murale-
palazzo di Festos - Creta)
Nella civiltà minoico-cretese(dal 2600 al 1450 a.C)
i cretesi curavano molto il loro
aspetto.
Le donne truccavano gli occhi con azzurro
e verde e li allungavano con il khol
egiziano
poi tra i capelli mettevano dei cornetti con
gelsomino e grasso di capretto che con il
caldo si scioglieva profumando così i
capelli stessi.Le sacerdotesse ornavano
il seno e coloravano di rosso-arancio
l'areola dei capezzoli .
I profumieri utilizzavano timo,salvia,
coriandolo, finocchio, cipero, papavero e
bacche
aromatiche a cui aggiungevano
sostanze d'importazione fenicia come incenso, mirra,cinnamomo e il"murice
della porpora"
che era un colorante usato sia per i
tessuti
che per i cosmetici. Esportavano i profumi
in tutto il Mediterraneo in vasi a
staffa e
anfore in argilla.
anfore in argilla.
Ideale greco della bellezza anche per
gli uomini per esprimere così la propria individualita'.
Questa poesia di Byron rende bene
l'idea anche se parla di Cipro:
" Spuma del mare di Cipro
ti guardo e mi commuovi
da te nacque Afrodite e con lei giunse
la bellezza nel mondo,
l'arte, la poesia, la cosmesi, tutte
le belle cose che la donna esaltano
da te nacquero, spuma
ondosa di Cipro
e pensando alla Dea che mi fa amare
l'amore e il mondo,
carezzando gli scogli in cui ti frangi
piango di gioia"
ti guardo e mi commuovi
da te nacque Afrodite e con lei giunse
la bellezza nel mondo,
l'arte, la poesia, la cosmesi, tutte
le belle cose che la donna esaltano
da te nacquero, spuma
ondosa di Cipro
e pensando alla Dea che mi fa amare
l'amore e il mondo,
carezzando gli scogli in cui ti frangi
piango di gioia"